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Archive for dicembre 2008

Le periferiche di ingresso :: Sensori perimetrali

30/12/2008 17 commenti

Barriere infrarosso attivo

Esempio di protezione con barrierine a stilo da esterno

Le barriere ad infrarosso attivo sono utilizzate per le protezioni perimetrali di breve e media portata (soprattutto, finestre e porte balcone).  Sono composte di due elementi che generano un fascio incrociato di luce non visibile (infrarosso, appunto) che fa scattare un allarme se interrotto. Questo tipo di barriere sono particolarmente indicate per situazioni dove l’accesso dall’esterno è facile – pensiamo ad esempio ad una villetta con un giardino e diverse porte e finestre – o quando si abbia la necessità di tenere una porta aperta – magari d’estate per favorire l’ingresso di aria fresca. Sono disponibili in versione sia filare che via radio.

Barriere a microonda

Le barriere a microonda sono generalmente usate per protezioni perimetrali di lunga portata, ma si possono trovare anche in applicazioni quali il perimetro di una villetta o il cortile di un piccolo stabile. Il loro funzionamento è simile a quelle ad infrarosso – l’interruzione di un segnale controllato dai due elementi genera un allarme – solo che si utilizza una tecnologia diversa (la frequenza di lavoro è quella della microonda, simile al radar).

Sensori di vibrazione

I sensori di vibrazione vengono tipicamente installati sulle porte ed hanno lo scopo di segnalare un allarme in caso di tentativo di sfondamento. Il sensore rileva le (forti) vibrazioni tipiche di un tentativo di scasso e genera un allarme. Un sensore di questo tipo risulta particolarmente utile in fase di prevenzione in quanto fa scattare l’allarme prima che la  porta venga definitamente scardinata ed aperta, mentre il contatto magnetico semplice entra in funzione solo a scasso avvenuto.

Sensori per esterno

Di particolare interesse da qualche anno sul mercato sono tutta una serie di sensori per esterno, con tecnologie diverse, ideati per proteggere finestre e balconi. Sono disponibili in versione sia filare che via radio e possono essere installati sull’infisso della finestra con una speciale lente a tenda che rileva l’attraversamento o all’esterno grazie a particolari involucri che li proteggono dagli agenti atmosferici per una protezione volumetrica. Ideali per impianti con parzializzazione perimetrale (i sensori sono attivi anche quando siete in casa e Vi avvisano di eventuali intrusioni).

I dispositivi di comando

30/12/2008 5 commenti

Tastiera
La tastiera è il dispositivo che Vi permette di attivare e disattivare l’impianto (ed eseguire altre funzioni riservate all’utente) digitando un codice. Può essere dotata di un piccolo display che riporta lo stato dell’impianto e generalmente si installa per comodità vicino alla porta di ingresso. Se non siete allergici ai codici (ed i tasti sono sufficientemente grandi e ben illuminati) è sicuramente il dispositivo più comodo e completo. L’unico svantaggio è che, se installato all’interno dell’alloggio – o azienda, o villa – andrebbe abbinato con una segnalazione esterna che indichi lo stato dell’impianto (attivo/disattivo) e funga da deterrente per eventuali malintenzionati in perlustrazione.
Chiave elettronica
La chiave elettronica, a contatto o ad inserimento, attiva e disattiva parzialmente o totalmente l’impianto in modo molto semplice ed immediato. Può essere installata all’interno o all’esterno dell’alloggio ed è particolarmente indicata per situazioni dove il codice da digitare sulla tastiera può rappresentare un problema (ad esempio, nel caso di una persona anziana). La praticità della chiave elettronica è anche il suo punto debole… se perdete (o Vi rubano!) le chiavi di casa, dovete cambiarla.
Radiocomando
Il radiocomando è utilizzato soprattutto negli impianti via radio ed è simile al funzionamento di una chiave elettronica: attiva e disattiva parzialmente o totalmente l’impianto in modo molto semplice ed immediato. Anche in questo caso, lo svantaggio è che andrebbe abbinato con una segnalazione esterna che indichi lo stato dell’impianto (attivo/disattivo) e funga da deterrente ed inoltre, se lo perdete (o Ve lo rubano!), dovete cambiarlo.

Come scelgo l’installatore per il mio antifurto ?

29/12/2008 6 commenti

Guida alla Sicurezza :: Consigli per il vostro antifurtoCome certamente già avrete scoperto da soli, scegliere un professionista ‘a scatola chiusa‘ non è cosa facile. Pensate di dover scegliere, ad esempio, un dentista: o avete delle conoscenze tecniche specifiche nel campo (mmh… difficile) oppure Vi affidate ad un consiglio di un paziente soddisfatto, probabilmente un parente od un amico. In entrambe i casi, comunque, sarà solo il tempo a giudicare la bontà del suo lavoro sui Vostri denti…
Esistono però delle regole spannometriche che Vi possono aiutare a fare una scelta oculata del Vostro installatore:

1. Diffidate dei semi-professionisti, artigiani improvvisati, dopo-lavoristi e factotum in genere.
Un’installazione mal fatta di un impianto antifurto anche composto di ottimo materiale Vi espone al rischio (inutile) di falsi allarmi. La conseguenza, inevitabile, sarà che “per paura che suoni” non attiverete più il Vostro impianto ed ecco che il Vostro investimento in sicurezza è andato in fumo.
E probabilmente quel numero di cellulare che il factotum Vi aveva lasciato adesso suona a vuoto, oppure è stato cambiato.

2. Verificate che l’azienda di installazione esista, abbia una sede e che operi nel settore sicurezza da qualche anno.
Installare un sistema di sicurezza non è cosa tecnicamente molto complicata, ma questo non vuol dire che chiunque lo sappia fare. Oltre all’aspetto più immediato del collegamento e della programmazione, un installatore professionista Vi aiuterà nell’analisi del rischio e sarà più affidabile nella scelta dei materiali; inoltre un’azienda con una sede (e dei numeri di telefono da chiamare per un’assistenza) garantisce continuità nel tempo e maggior reperibilità anche in periodi festivi. RicordateVi di controllare il servizio di manutenzione e di assistenza offerto. Come usa dire: “ad ognuno il suo mestiere”…

3. Chiedete se hanno certificazioni aziendali.
La più importante nel settore sicurezza è la certificazione IMQ, assoluta garanzia di esperienza e professionalità nel settore. Ad onor del vero bisogna dire che si tratta però di una certificazione abbastanza costosa ed onerosa e non sono molte le aziende che la possono esibire.
La certificazione ISO9000 (in tutte le sue varianti) attesta esclusivamente che l’azienda è dotata di sistema qualità, ma non dice nulla relativamente all’esperienza ed alla capacità di installare un sistema di sicurezza – comunque, meglio che niente.
La marcatura CE non è una certificazione aziendale, ma un obbligo di Legge sul prodotto – e non è un marchio di qualità.

4. Controllate il materiale che Vi propongono nel preventivo.
Il materiale che Vi offrirà il Vostro installatore sarà, sicuramente, di qualità. Ma una piccola verifica non guasta mai. Intanto sfatiamo un mito: non è vero che il materiale certificato costa di più. Tutti i principali costruttori offrono una vasta gamma di prodotti certificati (oltretutto la certificazione di qualità nella sicurezza è volontaria e non obbligatoria) ed i loro prezzi sono assolutamente allineati al mercato. Quindi: verificate che l’offerta sia dettagliata con nome del fabbricante e tipo di prodotto (nome, sigla o codice). I produttori sono sempre molto generosi con i propri installatori per quanto concerne la documentazione da allegare ai preventivi, per cui ricevere una brochure del prodotto con il preventivo è già un buon segno. Se non c’è, richiedetela. Verificate che i prodotti offerti siano conformi alla norma CEI [CEI79-2 (prodotti filari) oppure CEI 79-16 (prodotti via radio)] di I, II o III livello o marcati IMQ e che, ovviamente, ci sia la marcatura CE. E poi c’è internet: andata a dare un’occhiata al sito dell’installatore, del produttore e – mentre ci siete – provate anche a fare un giro sui blog per vedere cosa ne dicono gli internauti.

5. Chiedete se hanno realizzato degli altri impianti nella Vostra zona e se possono offrire delle referenze.
La pubblicità migliore è sempre quella del Cliente. Un buon installatore ha sicuramente già realizzato impianti di cui Vi può fornire le referenze senza problemi.

Le periferiche di uscita :: Sirene

Sirena da interno

La sirena da interno è un avvisatore acustico che viene utilizzato per segnalare l’allarme all’interno dell’area protetta. In alcuni casi, svolge anche la funzione di pre-allarme (tipo un cicalino intermittente) per segnalare l’attivazione di un ritardo di ingresso o di uscita. La sirena da interno si utilizza anche per le segnalazioni di allarmi in modalità parziale – vale a dire, ad esempio, quando siete in casa ed avete attivato la protezione perimetrale. In questo caso si può scegliere di avere un suono intermittente più basso che è sufficienti ad informarVi di un tentativo di intrusione, senza scatenenare la potenza acustica di una sirena da esterno nel cuore della notte.

Sirena da esterno

La sirena esterna è un avvisatore acustico e luminoso che segnala una condizione di allarme. Essendo collogata generalmente al di fuori dell’area protetta (per esempio, su un balcone) deve essere installata in posizione visibile e difficilmente accessibile per evitare che venga manomessa da un eventuale ladro. La segnalazione luminosa aiuta ad identificare in modo rapido la povenienza dell’allarme, facilitando quindi un intervento della pattuglia di vigilanza o delle forze dell’ordine. In genere, le sirene esterne sono dotate di batteria propria per poter dare l’allarme nel caso in cui un malintenzionato tagli i cavi di collegamento con la centrale. Inoltre la normativa (per ora quella Italiana, CEI79-2, che presto sarà sostituita da quella Europea EN50131-4) prevede che le sirene esterne siano dotate di temporizzazione di allarme, vale a dire che suonino solo per un intervallo di tempo predefinito a meno che intervenga una nuova condizione di allarme.